Dopo circa 46 anni da quando varcammo per la prima volta la soglia della Caserma Emidio Clementi ad Ascoli Piceno, per entrare a far parte della Scuola A.U.C. di Fanteria e precisamente nella V Compagnia, grazie anche alla perseveranza di alcuni di noi, siamo riusciti a rintracciare una buona parte degli ex AUC del 71° Corso.
Da Aprile a Settembre del 1973 abbiamo condiviso una parte importante della nostra vita, siamo stati a stretto contatto, ci siamo aiutati nei momenti più duri, ma siamo anche riusciti a rendere quasi piacevole il soggiorno ad Ascoli.
Questo 1° Raduno vuole essere l'occasione per rafforzare vecchie amicizie e crearne di nuove, tutto all'insegna dello spirito di Corpo che riempì d'orgoglio gli Allievi della V COMPAGNIA!
Sicuramente qualcuno arriverà già il sabato pomeriggio ed altri ripartiranno il lunedì mattina, ma il programma ufficiale riguarda esclusivamente la giornata di domenica 5 maggio.
Subito dopo il nostro primo Raduno, il nostro entusiasmo per esserci ritrovati è stato smorzato da una triste notizia: il Comandante del 2° Plotone, l'allora S.Ten. Bruno di Leo, ci ha lasciati!
Siamo rimasti profondamente addolorati da questa triste notizia e ci stringiamo tutti quanti intorno alla sua Famiglia alla quale esterniamo le nostre condoglianze.
Bruno Di Leo, ufficiale dalla crosta dura, ma sempre pronto a dare una mano, a rendere meno faticoso il nostro addestramento, era amato da tutta la Compagnia e, nei momenti liberi dal servizio era sempre pronto a scherzare con la sua ironia tipicamente partenopea.
Ciao Comandante, ciao Amico Bruno, R.I.P.
Era il 20 aprile, passeggiavo stanco e pensieroso per le camerate; nella mia mente i pensieri più strani, progetti tanto lontani nel tempo. Giravo e studiavo i miei compagni per vedere se tra loro c'era qualcuno con cui fare amicizia, non il solito ragazzo bravo e forse un pò noioso: quello che cercavo era uno che fosse fuori dagli schemi normali.
Ormai erano due settimane che ero qui ad Ascoli, ma in Compagnia niente, nessuno un pò "matto", tutti seri, compunti e presi nei loro pensieri.
"Ma è proprio una cosa seria" pensavo e già stavo rinunciando alla mia ricerca quando... uno strillo acuto, quasi un verso da cavernicolo arrivò da una camerata più in fondo!
"Ci siamo" dissi, e via di corsa a vedere, Mi trovai, così, di fronte ad uno spettacolo che mi fece risollevare il morale. C'era, infatti, "appollaiato" su un armadio un ragazzo dall'aria simpatica con due occhi a dir poco vispi. Mi vede, mi capì al volo e... ricominciò di nuovo il suo NUMERO: stava imitando un condor!!! Era piegato sulle ginocchia, tutto contorto, le braccia che agitava a mò di ali, gli occhi incrociati e un venti centimetri di lingua a penzoloni.
L'imitazione era perfetta e rendeva benissimo l'idea di un condor o forse un uccello preistorico non ben identificato. FANTASTICO! Era il tipo che ci voleva!
A quella seguirono tante imitazioni e ben presto tutta la Caserma conobbe il condor e non mi stupirei se un giorno arrivasse la richiesta del Signor Colonnello per una sua supervisione.
Grazie amico condor! Con te le serate tristi, quando mi veniva in mente casa, cambiarono aspetto e, forse, un giorno parlerò di te a mio figlio e... forse imparerà anche lui a fare il CONDOR!